La sostenibilità insostenibile

L’assessore Turato parla di sviluppo sostenibile della città senza accorgersi, o forse ben consapevole, che la sua Amministrazione sta condannando la città ad una speculazione edilizia che procurerà alla città il raggiungimento di un punto di non ritorno.
La notizia non può non catturare la nostra attenzione, ma nemmeno la vostra.

L'assessore Turato imperterrita, dopo due anni di continui proclami e poca concretezza, svariate partecipazioni a convegni per conoscere una materia che non le appartiene, l'inadeguatezza dimostrata in più occasioni (dal taglio dell'erba fino alla "ricostruzione" post alluvione, per finire con la guerra alle auto in assenza di un potenziamento dei trasporti pubblici e soprattutto di un idea di come spostarsi in città, per non parlare del capitolo rifiuti urbani), ha deciso di parlare anche di SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE. Quale? Sa di cosa si tratta Assessore? Per caso sta pensando alle zone 30 orari o alle ZTL, oppure ai 5 autobus elettrici che arriveranno per il 2025? Sostenibile è una parola del tutto inflazionata, oggi serve nella maggior parte dei casi in cui la si usa, per fare audience, soprattutto nel suo, e non ha nulla a che vedere con Monza, una città che muore nel traffico automobilistico per l'assoluta incapacità fino ad oggi dimostrata da parte delle amministrazioni degli ultimi 20 anni (compreso la sua) di progettare una città. La svendita del territorio appoggiata anche dal suo Sindaco e dell'assessorato alla partita, con dichiarazioni come "sono in vigore norme pregresse che hanno consentito all'operatore di avviare un iter progettuale con aspettative edificatorie ben definite". Come dire la solita solfa, abbiamo le mani legate. Quali norme, e soprattutto perché non parlare delle azioni che l’Amministrazione Comunale poteva svolgere per fermare altri scempi?

Come sempre ormai da due anni sentiamo la stessa cantilena. L'Amministrazione poteva e doveva bloccare tutto ciò appena insediata, appellarsi alla scadenza del Piano delle Regole e in vista di una seria e approfondita analisi del territorio da svolgere con il rinnovo dello strumento regolatore, fermare ogni iniziativa che al comune di Monza porterà solo cemento, traffico e inquinamento. Questo avrebbe consentito di svolgere un’attenta programmazione coordinata tra i vari assessorati. Ma tutto ciò non è stato fatto e il perché lo abbiamo scoperto recentemente attraverso le dichiarazioni di Lamperti. “Siamo difronte ad un cambiamento epocale”, Monza voi la volete così, il quartiere dormitorio elegante di Milano, portando in città più di 10.000 abitanti, anche se in presenza di una grave carenza di servizi. Assessore Turato, sarebbe opportuno che Lei provasse a togliere i paraocchi, e a comprendere che lo sviluppo sostenibile di una città non risiede nelle parole che usa ma in una serie di azioni coordinate e trasversali tra i vari assessorati, altrimenti ci ritroveremo a non poter nemmeno più porre rimedio ai vostri errori. Basti pensare alle aree presenti nel quartiere di San Rocco, sulle quali è in previsione la realizzazione delle officine M5, 130.000 mq di terreno agricolo bruciati per volontà esterne e rispetto alle quali non avete mosso un dito. Salvo poi cercare di addolcire tale nefasta previsione creando zone pedonali e viabilità protetta nel quartiere. Lei pensa che tutto ciò rappresenti lo sviluppo sostenibile? Una città si costruisce con i cittadini che la abitano, non è il gioco del Monopoli.
Monza ha bisogno di un parco e di una Villa Reale degni di questo nome!
Monza ha bisogno di urbanistica partecipata!
Monza ha bisogno di zero consumo di suolo, di ricostruzione del tessuto edilizio esistente, e di recupero del patrimonio edilizio obsoleto.
Monza ha bisogno di parchi urbani, non di germogli piantati nelle aiuole!
Monza ha bisogno di scuola innovativa, cultura, il vero futuro strategico!
Monza ha bisogno di riconversione delle aree dismesse per far si che le stesse partecipino alla produzione di reddito e non al consumo dello stesso!
Monza ha bisogno di mobilità sostenibile reale (non di autobus elettrici), di poter essere fruita in modo capillare, di offrire a chiunque di spostarsi, giovani, lavoratori, anziani...!

In breve Monza ha bisogno che a monte vi sia un piano di governo del territorio serio, dal quale derivare ogni valutazione necessaria all'efficientamento dell'organismo urbano. In questi anni in cui è andato in scena il vero progresso, il recupero del patrimonio edilizio, che ha garantito l’ammodernamento di edifici energivori portandoli da classi energetiche G fino a classi A2/A3, non abbiamo sentito dire una sola parola da parte sua, ne tantomeno abbiamo assistito ad un’azione volta ad invogliare gli operatori del settore, ai quali state offrendo la via del facile guadagno attraverso la rivalorizzazione dei suoli, la modifica delle destinazioni dei suoli, la riduzione degli standards, monetizzando li ove possibile per far incassare soldi al Comune.
I cittadini, anche quelli meno accorti, si faranno qualche domanda prima di decidere se ringraziarvi.