La memoria della città è da tutelare, da recuperare, da ricostruire, da sfruttare per arricchire la città: da rispettare.

 
 

Era intenzione dell’Osservatorio riprendere, dopo la pausa estiva, l’esame e la valutazione delle iniziative gestionali poste in essere in questi ultimi mesi dalla Amministrazione al governo della città, cominciando da quelli che maggiormente avrebbero potuto incidere con effetto negativo sullo sviluppo armonico e vivibile di Monza.

Ma questa domenica poco autunnale, anzi di piacevole tepore, ci ha offerto,

per merito della testata giornalistica Monza Today, una notizia, con un dossier di approfondimento, da surclassare ogni diverso interesse.

E come se si fosse realizzato un ribaltamento di prospettiva: invece di guardare cosa fa il Governo cittadino, siamo stati indotti a guardare fuori… a cosa fanno i cittadini per la loro città !

Ed ecco la bella scoperta!

Un piccolo semplice uomo, con tanto coraggio, fantasia e determinazione, è riuscito a mettere alla gogna i politici seduti sui loro scranni ed il sottobosco umano che li supporta!

È la storia di Renato Perego, umile brianzolo dai forti principi umani ed ideali, che da 24 anni, girando girando, si posiziona con la sua Renault 4 sul tetto della quale ha issato un divano e sul quale si siede bizzarramente vestito, nei luoghi della Brianza nei quali si stanno perpetrando scempi edilizi ed urbani, e  protesta, scatta foto, ed issa cartelli con forti accuse, richiamando con la sua presenza, certamente teatrale, ma di forte attrattività, la nostra attenzione

E pochi giorni fa, ci ha raccontato la giornalista Barbara Apicella di Monza Today, si è “piazzato”, con la solita auto ed il solito divano sul tetto, ed in più una gabbia sulla testa, nel cantiere di demolizione dell’ex- carcere di Monza, contestando la mancata opposizione della Sovrintendenza alla sua distruzione, coraggiosa prosecuzione  della purtroppo vana protesta di tanti monzesi che si sono visti strappare  un luogo della memoria e perciò identitario della nostra città .

Il bizzarro uomo sul divano ancorato sul tetto della sua autovettura ha sbattuto in faccia ai politici monzesi, e a questa Amministrazione in particolare, che continua a dimostrare di avere come obiettivo primario la omologazione e l’appiattimento di Monza, città invece dal lunghissimo storico passato, e dalla passata dinamica vita culturale, ad una qualsiasi città dell’hinterland milanese, tutta abitazioni , centri commerciali, autoveicoli ,metà in sosta e metà in movimento a seconda delle ore della giornata, ed innamorata (?) del pendolarismo urbano.

Gente che va e gente che viene, senza alcun legame identitario ed affettivo con il luogo individuato a dormitorio ed a centro di disbrigo delle esigenze minime vitali, spinta solo dal vento dei prezzi in continua salita!

A noi tale iniziativa ha creato emozione e gioia, perché  vuol dire che c’è, e ritorna a proporsi e crescere (e lo vediamo anche sul piano nazionale) un’opposizione diretta  e spontanea dei cittadini: uno, cento, mille, diecimila, centomila, singoli o riuniti in comitati od in cortei, od in marce, non più disponibili a credere alla rappresentatività ed alla intermediazione della politica  per la soluzione dei loro bisogni, trascurati o negati, quasi fossero  scocciatori fastidiosi ed ignoranti che non comprendono quale sarà la “grande Monza” che viene progettata dagli immobiliaristi!

Anzi si sono opposti con tutte le risorse possibili, In piena legalità e civiltà, ma invano perché dai responsabili dello scempio è stato rozzamente dichiarato che il dolore va cancellato… e bisogna pensare agli affari futuri!

Uno di noi ha paragonato il sig. Perego, con tutta la sua poetica scenografia di contorno, ad un murale di Bansky per la sua forza provocatoria.

Proprio vero! È così il sentimento di un artista che trova replicazione e moltiplicazione.

Perché, se anche non fosse compito della Sovrintendenza tutelare il carcere monzese come struttura lapidea (per noi dell’Osservatorio e molti altri lo è), noi cittadini pensiamo comunque, come il sig. Perego, che un luogo in cui si è svolta tanta storia dolorosa di uomini lì carcerati (da quelli torturati che si sono uccisi per non tradire i compagni, a quelli, non eroi della Resistenza, ma anche loro costretti a soffrire a Monza, un posto tra i più orridi esistenti nel genere, per i quali la condizione detentiva ha costituito un ingiusto aggravio) rappresenti un pezzo di storia monzese che non vogliamo seppellire sotto abitazioni e boutique e garage ma conservare e custodire a ricordo e ad insegnamento (molteplici esempi di recupero di tali architetture sono presenti in tutto il mondo, pubbliche e private, che impreziosiscono  e attraggono turismo in città).

Oltre alla memoria artistica, culturale, e del suo passato impetuoso sviluppo industriale, per una città come Monza c’è la memoria della sua storia umana che ne costituisce pur sempre la profonda anima.

E questa conservazione è certamente un dovere “primario” di una Amministrazione che abbia il senso chiaro della sua funzione: non governare soltanto strade, edifici, servizi ecc…ecc, ma prima di tutto guidare ed accompagnare la collettività cittadina che a lei si è affidata verso una crescita che consolidi sempre più i legami profondi, gloriosi o tragici, che formano lo sua storia

I “luoghi del dolore” non si cancellano come se fossero piaghe, come pensa qualche politico, ma si conservano con rispetto, non si calpestano sotto vetrine e bar!!

E soprattutto…e questo è il bello della giornata…sicuramente molti, dietro al sig. Perego, abbiamo capito che non siamo più disposti a piegare la testa…che voi politici  non  siete più  intermediari necessari della nostra vita, e che di un assessore  come Abba’, con la sua spocchia e incredibile impreparazione sul tema dei malfunzionamenti dell’illuminazione pubblica, piuttosto che del collega Lamperti che considera il bosco spontaneo sorto alla ex caserma 4 novembre un ammasso di piante infestanti, ne abbiamo abbastanza!

Sigg. Amministratori, ha ragione il sig. Perego, non c’è feeling tra voi e noi!

E questa è la cosa più garbata che possiamo dirvi sulla vostra politica amministrativa.
Oggi è davvero una splendida giornata…mille altre come questa!