Replica alle dichiarazioni di Lamperti sul Cittadino di Monza del 18 Aprile 2024.

L’Amministrazione continua a perseguire un’urbanistica non partecipata.

Per una rubrica come il nostro Osservatorio, che si è posta come propria ragion d’essere il continuo attento esame del modo con il quale viene governata la nostra città, tutelati i diritti sanciti nelle leggi, e rispettate le norme etiche imprescindibili per una corretta dialettica tra amministratori e amministrati, è doveroso accendere un riflettore e plaudire ad un fatto che questi ultimi giorni ha primeggiato nella cronaca cittadina: il risveglio della passione civica dei Monzesi.

Muovendo da fatti talvolta di più contenuta rilevanza territoriale, in altri casi di più ampia incidenza sulla vita e l’ambiente collettivo, stanno dimostrando in tanti, tantissimi, la volontà di chiedere conto, punto per punto, ai politici che governano la città dove sono finite le promesse fatte. A fronte del comportamento del Sindaco, e dei suoi delegati, che assumono decisioni come se si trattasse di gestire un affare riservato agli ammessi ad un circolo privato; che non ritengono indispensabile rivolgersi alla città per spiegare le scelte che operano, e per quali ragioni (e non informano nemmeno il Consiglio); che non rispondono alle domande o lo fanno con reticenza, se non addirittura con dichiarazioni palesemente contrarie al vero, essi, i semplici cittadini, forti nella loro passione, determinati nel volersi scrollare di dosso chi non li rappresenta più, hanno dimostrato di saper incalzare questa Amministrazione, pretendendo d’ora in poi soltanto risposte precise e motivate. La stampa locale (Il Cittadino del 18 aprile) ha registrato questo nuovo scenario con due intere pagine, attestando così la rilevanza particolare dell’attuale mobilitazione monzese che, rispetto ad esperienze passate, ha assunto oggi dimensioni ed intensità che dovrebbero davvero far riflettere l’Amministrazione.

E non possono bastare gli sforzi del Sindaco, che chiede generosa e benevola interpretazione delle sue scelte e delle sue tattiche amministrative, né la piccata elencazione fatta dall’Assessore Turato di una serie di insignificanti, tardivi e contraddittori atti compiuti dalla Amministrazione nel caso “Serravalle”.
Come non possono bastare neppure le osservazioni difensive dell’Assessore Lamperti in materia urbanistica, sul consumo di suolo: è lui a non aver compreso le Sentenze del Consiglio di Stato (fatto ancora scusabile per un ingegnere), ma sicuramente non le ha neppure lette per intero, anzi, forse, non ha neppure letto il primo periodo (e questo è fatto non scusabile). Certamente non si è fatto aiutare adeguatamente nel chiedere spiegazioni. Anche se, ad onor del vero, la chiarezza della sentenza è tale da non necessitare assolutamente di un interprete.

Dunque appare evidente, e va dato ampio positivo risalto e sottolineatura alla circostanza, che il nostro Osservatorio e i Comitati hanno alzato coraggiosamente il tiro e stanno mettendo in scacco la Giunta, che non potrà caparbiamente e a lungo fare barriera con bugie e nuove promesse… alle quali più nessuno crede. E noi sicuramente continueremo a dare loro tutto il nostro appoggio!