Chi c'è nell'ombra dell'Osservatorio

Dopo un mese di colloquio con voi che vi siete interessati a questa rubrica, ci sembra doveroso rispondere ad una vostra domanda, a volte espressa, a volte comunque intuibile nelle vostre risposte.
E d’altra parte per noi è un obbligo di coerenza non venir meno alla sincerità e trasparenza che richiediamo agli altri.

La scelta di non presentarci con immagini o dati personalizzanti, di restare per così dire in ombra come persone, trova radicamento nella nostra inspirazione originaria di aprire una via di comunicazione che esca dagli schemi colloquiali tradizionali, di far rassomigliare il nostro comportamento ( con la dovuta umiltà) a quella forma di manifestazione espressiva grandiosa, entusiasmante che è la street art nell’arte : il pensiero, la protesta, il richiamo emotivo ad una comunanza di intenti, l’andare idealmente per strada, in piazza insieme, in tanti, per un obiettivo ideale.

Non importa chi siamo, come ci chiamiamo, da dove veniamo, importa solo dire ( con i migliori mezzi di cui siamo in possesso) il vero, il giusto, proporre un cammino di protesta comune, un “no” alla politica deteriore ed agli impostori, ai maestri dell’inganno.
Non siamo Bansky ( esempio inarrivabile di grandezza rappresentativa ed emotiva) ma nella sua scelta di restare nell’ombra, dando forza alla sola immagine, ci ritroviamo nel nostro modesto ma appassionato sforzo comunicativo

Ascoltateci per quello che diciamo, verificate se diciamo la verità, chiedeteci di sapere: non siamo importanti, ma vorremmo essere utili per quello che diciamo, non svilite la utilità di quello che facciamo cercando di etichettarci!